144000 apocalisse

Chi sono i 144000?

 

In questo articolo voglio affrontare un tema molto particolare. Chi sono i 144.000 descritti in Apocalisse. Per farlo come al solito ho cercato sul web (oggi possiamo davvero trovare informazioni e studi molto professionali, ma dobbiamo dedicare del tempo a leggere e capire quali sono validi e quali non lo sono)

ho tratto quanto sotto da queste fonti
[1] giacintobutindaro.org/ – [3] www.laparola.net/ – [2] studioteologico.altervista.org

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[2]
Si ritiene che il numero 144.000 sia un numero simbolico, e che rappresenta la totalità dei fedeli di Dio nel periodo della grande tribolazione (il numero 144.000 rappresenta simbolicamente la totalità). E’ possibile che il numero 144.000 sia proprio letterale e non simbolico. Questi 144.000 sono “sigillati”, il che significa che hanno il sigillo contro l’operato dell’anticristo, in modo da non prendere il marchio, adorararlo o adorare la sua immagine. Il periodo della tribolazione è un periodo futuro degli ultimi tre anni e mezzo dei sette anni totali del patto dell’anticristo, nel quale Dio attuerà un giudizio divino contro coloro che lo rifiutano e nel quale completerà il suo piano di salvezza per la nazione di Israele. Ciò è in armonia con la rivelazione che Dio ha dato a Daniele (Daniele 9:24-27).
Molta confusione sul numero dei 144.000 deriva dalla falsa dottrina dei Testimoni di Geova. I Testimoni di Geova affermano che 144.000 è il numero limite delle persone che regneranno con Cristo in cielo. Secondo i Testimoni di Geova, i 144.000 hanno quella che viene chiamata la speranza celeste. Coloro che non sono tra i 144.000 godranno invece ciò che loro chiamano la speranza terrena, ossia un paradiso in terra, sotto il regno di Cristo e dei 144.000. L’insegnamento dei Testimoni di Geova stabilisce una società di classe dopo la morte, con una classe regnante (i 144.000) e una classe governata. La Bibbia non insegna la dottrina della “doppia classe” e non pone un limite numerico a questo gruppo di persone. La nuova terra verrà creata al ritorno di Cristo e non dopo i mille anni. Durante quei mille anni (sulla nuova terra), e anche dopo, ci saranno i salvati di qualsiasi epoca, compresi quelli della tribolazione. In quel tempo, Dio dimorerà con noi nella Nuova Gerusalemme. Egli sarà nostro Dio e noi saremo suo popolo (Apocalisse 21:3). (fine 2)
Mio commento
Dei 144.000 praticamente non parla nessuna chiesa, io stesso quando ero parte della “chiesa di dio Universale” in più di 10 anni non ho mai ascoltato un sermone o uno studio su questo argomento, ne ho trovato qualsiasi ministro di una chiesa far di questo argomento un pilastro della sua comunità. Gli unici che usano questo argomento sono i Testimoni di Geova, questo perché e un argomento Motivazionale. Infatti tutti vorrebbero essere uno dei 144.000 ma solo quelli migliori tra i Testimoni di Geova saranno parte di questo gruppo. Ma è una falsità che portano avanti da decenni. Nel testo sotto scritto da Giacinto Butindaro


avviso

(Butindaro non è parte di questa chiesa/movimento e non ha nessun contatto con noi il suo testo è secondo me ben fatto ed io avrei scritto le stesse cose per questo lo pubblicato).


[1]
Per confutare questa falsa dottrina sui 144.000 mi limiterò a ricordarvi chi sono questi centoquarantaquattromila di cui parla Giovanni.

Giovanni dice: “Dopo questo, io vidi quattro angeli che stavano in piè ai quattro canti della terra, ritenendo i quattro venti della terra affinché non soffiasse vento alcuno sulla terra, né sopra il mare, né sopra alcun albero. E vidi un altro angelo che saliva dal sol levante, il quale aveva il suggello dell’Iddio vivente; ed egli gridò con gran voce ai quattro angeli ai quali era dato di danneggiare la terra e il mare, dicendo: Non danneg­giate la terra, né il mare, né gli alberi, finché abbiam segnato in fronte col suggello i servitori dell’Iddio nostro. E udii il numero dei segnati: centoquarantaquattromila segnati di tutte le tribù dei figliuoli d’Israele:

Della tribù di Giuda dodicimila segnati,

della tribù di Ruben dodicimila,

della tribù di Gad dodicimila,

della tribù di Aser dodicimila,

della tribù di Neftali dodicimila,

della tribù di Manasse dodicimila,

della tribù di Simeone dodicimila,

della tribù di Levi dodicimila,

della tribù di Issacar dodicimila,

della tribù di Zabulon dodicimila,

della tribù di Giuseppe dodicimila,

della tribù di Beniamino dodicimila segnati”.[1]

Più avanti Giovanni dice di avere visto l’Agnello in piedi sul monte Sion, e che con lui c’erano appunto questi centoquaranta­quattromila servitori di Dio che avevano il suo nome e quello del Padre suo scritto sulle loro fronti; essi cantavano un cantico nuovo davanti al trono e davanti alle quattro creature viventi ed agli anziani e nessuno poteva imparare il cantico all’infuori di quei centoquarantaquattromila segnati. Poi l’apostolo dice di essi: “Essi son quelli che non si sono contaminati con donne, poiché son vergini. Essi son quelli che seguono l’Agnello dovunque vada. Essi sono stati riscattati di fra gli uomini per esser primizie a Dio ed all’Agnello. E nella bocca loro non é stata trovata menzogna: sono irreprensibili”.

Come si può ben vedere la prima volta che Giovanni menziona i 144.000 fa capire che erano ancora sulla terra perché dice che l’angelo che saliva dal sol levante gridò ai quattro angeli posti ai quattro canti della terra di non danneggiare la terrà, né il mare, né gli alberi finché non avessero segnato col suggello in fronte i 144.000 servitori di Dio. Si può confrontare questo segnare in fronte con quello descritto in Ezechiele per capire che gli uomini da segnare erano ancora sulla terra quando l’angelo gridò. “..l’Eterno chiamò l’uomo vestito di lino, che aveva il corno da scrivano alla cintura, e gli disse: ‘Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme, e fa’ un segno sulla fronte degli uomini che sospirano e gemono per tutte le abominazioni che si commettono in mezzo di lei’. E agli altri disse, in modo ch’io intesi: ‘Passate per la città dietro a lui, e colpite; il vostro occhio non risparmi alcuno, e siate senza pietà; uccidete, sterminate vecchi, giovani, vergini, bambini e donne, ma non vi avvicinate ad alcuno che porti il segno; e cominciate dal mio santuario”. Per quanto riguarda la seconda volta in cui Giovanni parla dei 144.000 viene detto che furono da lui visti sul monte Sion con l’Agnello. E noi sappiamo che il monte Sion è sulla terra; ma pure si può dire che essi erano in cielo con il Signore perché è scritto che seguono l’Agnello dovunque egli vada, e poi perché viene detto che sono stati riscattati dalla terra, il che fa intendere che non fossero più sulla terra. Dopo avere detto ciò passiamo a descrivere i 144.000. Ora, innanzi tutto bisogna dire che tutti costoro sono degli uomini (per cui di donne non ce ne sono di fra loro, come invece dicono i Testimoni di Geova), che quanto alla carne sono Giudei di nascita infatti é scritto chiaramente che per ogni tribù d’Israele ve ne sono dodicimila. Quindi l’interpretazione dei Testimoni di Geova secondo la quale costoro sono ‘l’Israele spirituale’ (per difen­dere la dottrina che afferma che tra di loro Gentili di nascita esiste un residuo di questi centoquarantaquattromila) è falsa perché è smentita dalla Parola di Dio. Poi bisogna dire che essi non hanno conosciuto donna difatti é scritto che sono vergini e che in bocca loro non si é trovata menzogna.

Ma oltre a ciò è necessario dire che Giovanni vide in cielo una folla di persone di cui lui non ne sentì il numero; era “una gran folla che nessun uomo poteva noverare, di tutte le nazioni e tribù e popoli e lingue, che stava in piè davanti al trono e davanti all’Agnello, vestiti di vesti bianche e con delle palme in mano. E gridavano con gran voce dicendo: La salvezza appartiene all’Iddio nostro il quale siede sul trono, ed all’Agnello”. Secondo quello che disse uno degli anziani a Gio­vanni questi “son quelli che vengono dalla gran tribolazione, e hanno lavato le loro vesti, e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello”. Quindi non c’erano solo i centoquarantaquattromila in cielo con il Signore ma molti e molti altri. Ma c’è da dire qualcosa d’altro a proposito di coloro che vanno in cielo e che Giovanni mise per iscritto, e cioè che Giovanni vide in cielo, ancora prima che parlasse dei 144.000 o che li vedesse, ventiquattro anziani attorno al trono di Dio: “E attorno al trono c’erano ventiquattro troni; e sui troni sedevano ventiquattro anziani, vestiti di bianche vesti, e avevano sui loro capi delle corone d’oro”, e le anime di coloro che erano stati messi a morte a motivo della parola di Dio secondo che è scritto: “E quando ebbe aperto il quinto suggello, io vidi sotto l’altare le anime di quelli ch’erano stati uccisi per la parola di Dio e per la testimonianza che avevano resa…”. Quindi Giovanni in cielo vide prima ventiquattro anziani, poi le anime dei martiri, poi vide la grande folla che veniva dalla gran tribolazione. E non è finita qui, perché sempre nell’Apocalisse troviamo scritto che dei due unti che profetizzeranno per milleduecentosessanta giorni e che saranno messi a morte, che essi in capo a tre giorni “si drizzarono in piè e grande spavento cadde su quelli che li videro. Ed essi udirono una gran voce dal cielo che diceva loro: Salite qua. Ed essi salirono al cielo nella nuvola, e i loro nemici li videro”.
Gesù disse: “Là dove son io, quivi sarà anche il mio servito­re”, perciò non importa se chi serve il Signore su questa terra é Giudeo o Gentile, sposato o celibe, perché egli, secondo le parole di Gesù, quando morirà sarà ricevuto in gloria dal suo Signore nel regno dei cieli.
Egli disse anche: “Beati i perseguitati per cagione di giustizia, perché di loro è il regno dei cieli”, e: “Beati voi, quando vi oltraggeranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro a voi ogni sorta di male per cagione mia. Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande ne’ cieli…”,[ed ancora: “Non vi fate tesori sulla terra, ove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri sconficcano e rubano; ma fatevi tesori in cielo, ove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non sconficcano né rubano”. Quindi noi diciamo, se Gesù ha detto ai suoi discepoli che i perseguitati a cagione di giustizia sono beati perché il regno dei cieli è il loro, che quando saranno oltraggiati dagli uomini a motivo del suo nome dovranno rallegrarsi perché il loro premio è grande in cielo, e di non farsi dei tesori in terra ma in cielo, questo significa che per i perseguitati a cagione di giustizia, per gli oltraggiati a cagione del suo nome, e per coloro che si fanno tesori in cielo, li aspetta il cielo.
Veniamo a queste altre parole di Gesù: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno de’ cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è ne’ cieli”. Come potete vedere, secondo Gesù in cielo ci entrerà chiunque avrà fatto la volontà del Padre suo. Ma qual è questa volontà? Eccola: “Perché questa è la volontà di Dio: che vi santifichiate, che vi asteniate dalla fornicazione, che ciascun di voi sappia possedere il proprio corpo in santità ed onore, non dandosi a passioni di concupiscenza come fanno i pagani i quali non conoscono Iddio; e che nessuno soverchi il fratello né lo sfrutti negli affari…”, dice Paolo ai Tessalonicesi. Perciò, nessuno può dire che il numero di coloro che possono entrare in cielo è limitato a 144.000 perché Gesù ha detto che chi avrà fatto la volontà di Dio vi entrerà.

A proposito di Abramo, Isacco e Giacobbe e i profeti dell’Antico Patto che per la Torre di Guardia non entreranno nel regno dei cieli perché non sono parte dei 144.000, va detto che secondo quanto ha detto il Signore, essi ci sono entrati infatti Gesù disse: “Or io vi dico che molti verranno di Levante e di Ponente e sederanno a tavola con Abramo e Isacco e Giacobbe, nel regno dei cieli…”, ed ancora: “Quivi sarà il pianto e lo stridore dei denti, quando vedrete Abramo e Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, e che voi ne sarete cacciati fuori”.

Cristo non ha fatto mai una distinzione tra i credenti, destinando gli uni a regnare in cielo con lui e tutti gli altri a regnare sulla terra sotto la sua direzione e quella dei destinati al cielo. Questa distinzione l’hanno fatta i Testimoni di Geova e non ha nessun fondamento scritturale. Che dire allora delle parole di Gesù quando parla delle altre pecore? Diciamo questo. Che quando Gesù disse: “Ho anche delle altre pecore, che non son di quest’ovile; anche quelle io devo raccogliere, ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge, un solo pastore”, si riferiva a coloro di fra i Gentili che egli avrebbe salvato, e tra questi ci siamo noi. Come potete vedere Gesù disse che ci sarebbe stato un solo gregge come anche un solo pastore; quindi se il gregge è uno ed è piccolo secondo che è scritto: “Non temere, o piccolo gregge….” di conseguenza anche a queste altre pecore al Padre è piaciuto di dare il regno perché Gesù rivolgendosi al piccolo gregge ha detto: “..al Padre vostro è piaciuto di darvi il regno”. E quindi anche queste altre vanno in cielo. Come potete vedere i Testimoni di Geova si contraddicono da loro stessi!
(fine 1)

[3]
Apocalisse 7:4
Alcuni numeri in Apocalisse sono chiaramente letterali (per esempio, una spada a due tagli Ap 1:16), altri sono chiaramente simbolici (per esempio, i quattro angoli della terra Ap 7:1). Ogni numero va considerato separatamente, per capire se è letterale o simbolico. Io credo che 144000 sia un numero simbolico qui e in Ap 14:1. Prima spiegherò perché, e poi quello che il numero rappresenta.

Ci sono due riferimenti a 144000 persone in Apocalisse. In Ap 7:3-8, un angelo comanda ad altri angeli di non danneggiare la terra fino a quando i servi di Dio sono sigillati, per proteggerli. Giovanni sente che 144000 furono sigillati, di cui 12000 da ognuno delle 12 tribù di Israele. (Ma non c’è la tribù di Dan, e ci sono sia la tribù di Giuseppe sia la metà tribù di Manasse, uno dei due figli di Giuseppe; la “tribù di Giuseppe” quindi probabilmente sta per l’altra metà tribù di Efraim.) Poi in Ap 14:1-5 Giovanni vede Gesù (l’agnello) sul monte Sion (a Gerusalemme) con 144000 persone che hanno il nome di Gesù e del Padre sulla fronte. I 144000 cantavano una nuova canzone che solo loro potevano imparare. Sono stati riscattati dalla terra e tra gli uomini per essere primizie a Dio e a Gesù, non si sono contaminati con donne (essendo vergini), seguono Gesù dovunque vada, e sono irreprensibili.

Con queste caratteristiche, è difficile pensare che i 144000 contino esattamente 144000 persone. Molti di quelli che considerano 144000 un numero letterale devono poi considerare le altre caratteristiche in modo simbolico. Per esempio, se i 144000 sono un certo gruppo di Cristiani, per esempio quelli “migliori” in qualche modo come si potrebbe capire da Ap 14:4-5, oppure i martiri degli ultimi giorni, bisogna interpretare la descrizione di essere Israeliti metaforicamente. Inoltre, è implicito in Ap 7:3 che tutti i servi di Dio sono segnati, non solo alcuni. Oppure se ci sono o ci saranno 144000 Giudei salvati (e un ritorno di almeno alcuni Giudei a Dio attraverso Cristo sembra insegnato da At 1:6-8; Rom 11:11-27), 12000 da ogni tribù, non è chiaro perché solo loro sono sigillati (e quindi i Cristiani che non sono Giudei saranno “danneggiati” dalla tribolazione Ap 9:4) e solo loro possono imparare la canzone. C’è anche la difficoltà che quasi tutti gli Ebrei adesso sono della tribù di Giuda, con pochi che ritengono di essere discendenti di Levi. Le altre 10 tribù persero la loro identità dopo la distruzione del regno settentrionale di Israele nel 721 a.C. Ma non è impossibile per Dio riportare persone delle altre tribù al suo popolo.

Se è necessario interpretare almeno una parte della descrizione in modo simbolico, mi sembra lecito interpretare anche il numero 144000 in modo simbolico. In questo caso, 144000 rappresenterebbe l’intero popolo di Dio. 12 è di solito il numero che sta per il popolo di Dio (ci furono 12 tribù di Israele e 12 apostoli della chiesa), per cui 144 = 12 x 12 sta per l’intero popolo di Dio. Poi il numero è moltiplicato da 1000 per indicare la sua grandezza. Quindi i 144000 sono tutti i salvati, tutto il popolo di Dio, tutti i servi di Dio (Ap 7:3) di ogni età. Le altre caratteristiche di queste persone sono poi semplici da spiegare. In mezzo del giudizio di Dio (il contesto di Ap 6:1-8:1), il popolo di Dio è protetto dal sigillo che Dio dà, come anche in Ap 9:4. Non è che evitino la tentazione, la tribolazione, neanche il martirio, ma non sono soggetti al giudizio divino. Questa immagine riprende il racconto delle 10 piaghe, che colpirono gli Egiziani ma non gli Israeliti, e soprattutto l’ultima piaga della morte di ogni primogenito, ma non degli Israeliti che furono sigillati dal sangue di un agnello sugli stipiti della loro casa (Es 12:12-13). C’è un simile sigillo per proteggere il popolo di Dio dal giudizio di Dio in Ez 9. Giovanni continua ad usare termini dell’Antico Testamento per descrivere questo gruppo con l’elenco delle tribù, per sottolineare che tutto il popolo di Dio è incluso – nonostante il fatto che già al suo tempo la maggior parte delle tribù elencate non esisteva più. Poi nel capitolo 14 i 144000 cantano un cantico nuovo, che è un termine dell’AT per una canzone di salvezza (per esempio Sal 40:2-3; 98:1-2; 144:9-10; Ap 5:9). Cantavano perché erano salvati; nessuno altro poteva imparare il cantico perché erano tutti i salvati. I 144000 sono riscattati e le primizie, termini applicati a tutti i Cristiani (1Cor 7:23; Tit 2:14; 1P 1:18; Giac 1:18). Tit 2:14 e 1P 1:18 sottolineano il fatto che i Cristiani sono riscattati dal male per il bene, e purificati da Gesù per essere il suo popolo. Questo può spiegare il fatto che i 144000 sono vergini (una metafora per essere puri, anche se non letteralmente vergini), seguaci di Gesù, e irreprensibili (sia come obiettivo del nostro riscatto, sia come il nostro stato in Gesù pur essendo ancora peccatori).
(fine 3)

Mio commento.

Per quanto mi riguarda il discorso o la discussione dei 144.000 è un argomento interessante ma inutile per i Cristiani della Chiesa Spirituale di Dio. Un Cristiano è parte della chiesa e si prodiga non per essere “il primo o un privilegiato” se la motivazione è “salvarsi” dalla Tribolazione o essere uno dei 144.000 quella persona non è parte della Chiesa ne parte di Cristo. Il vero Cristiano opera perché vive nello Spirito di Dio, non agisce per premio da ottenere, perché il premio lo ha già ottenuto essendo entrato nella salvezza. Il suo operare e operare nel Amore e come scritto egli deve essere Luce e il sale della Terra. Purtroppo le chiese “attraggono” i fedeli con la promessa di un Paradiso o una Ricompensa solo perché si è parte della chiesa. Queste persone hanno Paura del futuro ed entrano nelle organizzazioni “per protezione” e seguono i loro “comandi-regole” ma si guardano bene dal dire ai loro “fedeli” che la salvezza passa dal aver ricevuto lo Spirito Santo e di Operare secondo il Volere di Dio, cioè AMARE gli altri e operare senza giudicare.